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Comunicato stampa

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Nel quadro di una tre giorni di “Conversazioni tra religioni, politica, economia e diritto”promossa dal “progetto homoweb”, si è svolta martedi 25 maggio, nell'aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, una tavola rotonda sul tema: “Questione israelo-palestinese, dibattito interreligioso, globalizzazione e diritti. La Sicilia come porta dell'Unione per il Mediterraneo e del dialogo tra Oriente ed Occidente”. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con lo studio legale Asero, e attivamente sostenuta dal dott. Pietro Cassaro e da Massimo Messina, ha avuto il patrocinio della Provincia regionale di Catania, della Facoltà di Giurisprudenza e del Centro di Documentazione europea dell’Università di Catania, nonché l’accreditamento del Consiglio dell’Ordine degli avvocati per la formazione professionale permanente. Essa si è inoltre arricchita di un’esposizione di opere del Maestro Paolo Montalbano, siciliano e tra i primi pittori in Europa a incentrare la propria produzione artistica sul tema del dialogo e della pace in Terra Santa, predisposta dalla Fondazione Marco Montalbano.
Il tema della questione israelo-palestinese interroga le identità dell'Europa, quale interlocutore credibile dell'area geopolitica mediorientale e delle grandi religioni monoteiste (per le quali sono intervenuti Fra Piergiorgio Mantovani dell’Ordine dei Carmelitani scalzi, la sig.ra Angela Panebianco e il dott. Francesco Barone, rispettivamente per la religione ebraica ed islamica), nonché lo stesso senso della Politica e del Diritto, trovando risposte alternative nella guerra e nella pace, nella relazionalità e nella conflittualità. In questo quadro, l’incontro, moderato dalla prof.ssa Nicoletta Parisi, docente di Diritto dell’Unione europea nella Facoltà di Giurisprudenza, si è anzitutto giovato della testimonianza di un rappresentante del Parlamento europeo, l’on. Giovanni La Via, il quale ha sottolineato l’importanza della scelta della cooperazione, posta a fondamento dell’Europa post-bellica e della sua politica economica, e il progressivo approfondimento politico dell’integrazione, tradotto nelle modifiche successive dei trattati, sino all’inserimento della stessa politica estera tra le competenze comunitarie definite a Lisbona. Insieme, ha evidenziato che l’identità europea si è manifestata nella pianificazione di politiche di promozione delle realtà regionali economicamente più deboli dell’Unione e successivamente anche di politiche europee di vicinato. Queste ultime diffondono i valori europei fondamentali mentre consentono, attraverso progetti pilota e azioni preparatorie, la crescita dell’economia dei Paesi limitrofi o che hanno avviato un percorso di adesione all’Unione.

La Via ha poi segnalato che, in contraddizione con le tradizionali politiche economiche finalizzate alla creazione di condizioni di sviluppo in Palestina, è stata accertata nel progetto preliminare di bilancio della Commissione la “scomparsa” di 300 milioni di euro riservati alla Palestina nell’ambito delle priorità per il 2011 e testimoniato la ferma intenzione del Parlamento europeo di “recuperare” queste somme nel percorso di approvazione del bilancio. Il prof. Caserta, docente di Economia politica nella Facoltà di Economia e commercio, ha a sua volta richiamato una serie di indicatori comparativi forniti dall’ONU che segnalano un enorme divario in ordine al prodotto pro capite tra popolazione israeliana, popolazione palestinese e siciliana (quest’ultima con valori prossimi a quelli israeliani e venti volte superiori a quelli palestinesi); insieme ha considerato l’importanza dell’identità etnica e religiosa per il considerevole effetto dei fattori culturali sulle principali variabili economiche, particolarmente per quella capacità di generare fiducia cui il sentimento di appartenenza mette capo abbassando i cosiddetti costi di transazione. Tuttavia la coerenza ai principi oltre un certo punto ostacola la capacità di transigere: è dunque necessaria una via di mezzo. Il Mediterraneo, la cultura comune che lo segna, ha concluso Caserta, è chiamato a coniugare forti identità con la capacità di creare più mercato. In questa direzione è intervenuto in rappresentanza di Confindustria Sicilia il dott. Silvio Ontario, presidente dei Giovani industriali di Catania, che ha segnalato le politiche attive di Confindustria volte a intercettare gli interessi economici dell’area mediorientale. In continuità con la traccia segnata dagli interventi dell’on. La Via e del prof. Caserta, l’avv. Massimo Asero ha da ultimo segnalato l’importanza che il Trattato di Lisbona assegna (art. 8 NTUE) allo sviluppo delle politiche europee di vicinato in quanto finalizzate a realizzare uno spazio fondato sui valori dell’Unione (art. 2 NTUE) ed ha insieme sottolineato le criticità che si osservano in proposito per un verso in relazione all’attuazione del principio democratico nelle autorità di governo palestinesi e, per altro verso, rispetto alle occasioni di violazioni dello Stato di Israele, che certo è democratico, dei diritti umani – come per il caso dell’ultima crisi di Gaza. Ma ha anche rilevato come la credibilità dell’Unione passi anzitutto per la coerenza delle prassi giuridiche e politiche dei propri Stati membri, segnalando il grave fenomeno delle migrazioni e insieme dei respingimenti, per i quali pure la Sicilia è porta, aperta o chiusa, tra Occidente ed Oriente; nonché la necessità di affrontarlo con politiche europee e, al di là di pur giustificabili condanne alle violazioni italiane delle convenzioni e dello stesso diritto consuetudinario in materia, con la dovuta attenzione a promuovere cooperazioni con la Libia, stato di destinazione dei respingimenti e considerato mettere in atto i trattamenti degradanti o inumani che appunto giustificano il divieto di
refoulement.
A conclusione del seminario, la dott.ssa Laura Silvia Battaglia, giornalista del quotidiano Avvenire, autrice di importanti video quali “Latin Kings. I re della strada” (premio Anello Debole, 2007, finalista premio Ilaria Alpi, 2008) e “Maria Grazia Cutuli”, ha presentato in anteprima nazionale il documentario “Sassi tra ulivi”. Il video affronta il problema del quartiere arabo di Gerusalemme est, Silwan,quale gli estremisti israeliani puntano per restituire tutta la città agli ebrei. Espropri, demolizioni, nuovi insediamenti di coloni sono all'ordine del giorno con l’obiettivo di realizzare un grande parco archeologico, "La città di David",fondamenta di quella che fu la prima Gerusalemme. Il documentario di Laura Silvia Battagliail nodo del contendere attraverso le voci dei suoi protagonisti (abitanti, attivisti, rabbini)tocca tutti quei luoghi della Palestina dove situazioni come questa hanno creato divisioni insanabili: Hebron, Qalqylia, Betlemme.






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